Un giorno l'asino di un contadino cadde in un
pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscire.
Il povero
animale continuò a ragliare sonoramente
per ore. Il contadino era straziato dai lamenti dell'asino, voleva
salvarlo e cercò in tutti i modi di tirarlo fuori ma dopo inutili
tentativi, si rassegnò e prese una decisione crudele. Poiché l'asino era
ormai molto vecchio e non serviva più a nulla e poiché il pozzo era
ormai secco e in qualche modo bisognava chiuderlo, chiese aiuto agli
altri contadini del villaggio per ricoprire di terra il pozzo. Il povero
asino imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che
gli piovevano dal cielo capì le intenzioni degli esseri umani e scoppiò
in un pianto irrefrenabile. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un
certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto.
Passò del tempo,
nessuno aveva il coraggio di guardare nel pozzo mentre continuavano a
gettare la terra. Finalmente il contadino guardò nel pozzo e rimase
sorpreso per quello che vide: l'asino si scrollava dalla groppa ogni
palata di terra che gli buttavano addosso, e ci saliva sopra. Man mano
che i contadini gettavano le zolle di terra, saliva sempre di più e si
avvicinava al bordo del pozzo. Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino
l'asino riuscì ad uscire dal pozzo con un balzo e cominciò a trottare
felice.
Quando la vita ci affonda in pozzi neri e profondi, il
segreto per uscire più forti dal pozzo é scuoterci la terra di dosso e
fare un passo verso l'alto. Ognuno dei nostri problemi si trasformerà in
un gradino che ci condurrà verso l’uscita. Anche nei momenti più duri e
tristi possiamo risollevarci lasciando alle nostre spalle i problemi
più grandi, anche se nessuno ci da una mano per aiutarci.
La vita
andrà a buttarti addosso molta terra, ogni tipo di terra. Principalmente
se sarai dentro un pozzo. Il segreto per uscire dal pozzo consiste
semplicemente nello scuotersi di dosso la terra che si riceve e nel
salirci sopra.
Quindi, accetta la terra che ti tirano addosso, poiché
essa può costituire la soluzione e non il problema.
domenica 7 aprile 2013
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1 commento:
Cucù!
Bella questa storia del somaro... fa riflettere. Me la prendo e porto a casa ^^
Baaaaaaaaaaaaci e a presto
(pssssth: anvedi che io sto completando la piastrella numero 14... e ho imparato a lavorare i gettati, due o tre tipi di coste, la grana di riso semplice e doppia e pure le treccine!!! aspetto tue nuove e la famosa mail in sospeso!)
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